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Bio

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Michele D'Ignazio_Storia di una matita

Michele D’Ignazio nasce a Cosenza nel 1984. È autore della serie long-seller di “Storia di una matita”, che ha conquistato tanti bambini, divenendo una delle letture di narrativa preferita nelle scuole, e di “Pacunaimba”, un romanzo avventuroso alla scoperta del Brasile più nascosto.

Nel 2019 esce “Il secondo lavoro di Babbo Natale”, con le illustrazioni di Sergio Olivotti. Dopo il grande successo ottenuto in Italia, il libro è stato tradotto in U.K. e Usa con l’editore Pan MacMillan, oltre che in Spagna, Sud America, Grecia, Polonia, Cina, Corea del Sud, Russia e Ucraina. Nel novembre 2020 esce la continuazione, “Babbo Natale fa gli straordinari”, sempre con le illustrazioni di Sergio Olivotti, oltre ad una nuovissima edizione di “Storia di una matita” che, a otto anni di distanza dalla prima pubblicazione e con oltre 25.000 copie vendute, si presenta con le originali illustrazioni di Serge Bloch. Tutti i suoi libri sono pubblicati da Rizzoli.

Il suo nuovo libro, già in tutte le librerie, è “Il mio segno particolare”, in cui racconta la sua rocambolesca infanzia e adolescenza, tra medici, viaggi, ospedali e numerosi incontri speciali che lo hanno segnato. A questo link è possibile leggere qualche anticipazione.

Tanti i progetti paralleli alla scrittura: oltre ai numerosi incontri nelle scuole e ai progetti radiofonici creati con i bambini (come “La radio nello zaino”), da “Storia di una matita” è nato uno spettacolo teatrale che, con la compagnia Aiello, viene portato in scena nelle scuole e nei teatri di tutta Italia e ha visto, ad oggi, più di 600 repliche.

È inoltre coautore del “Dizionario per un lavoro da matti” (Ancora del Mediterraneo, 2010, con Luca Rastello). Un suo racconto, “Sdjsak”, è apparso nella raccolta Aspiranti scrittori (Terre di mezzo editore, 2010), mentre “Scioperare al rovescio” è stato pubblicato su Granta Italia nel 2011. È autore di documentari (La nostra terra. Praticamente, sulla cultura del mare sullo stretto di Messina; Soli e insieme, sul mondo della scuola, Futuro Arcaico, sul Museo di Nik Spatari a Mammola).

D’estate gestisce una piccola locanda, “Il Vicolo, Vineria”, nel centro storico di San Nicola Arcella, sull’alto Tirreno calabrese, dove unisce la sua passione per il cibo, l’arte e la cultura.

Per ulteriori informazioni e curiosità sul mondo di “Storia di una matita”, questo è il sito  con le trame, i laboratori e i tanti incontri: https://storiadiunamatita.wordpress.com/

Contatti: micheledignazio@gmail.com

 

Seguimi su Facebook: https://www.facebook.com/matita.lapo/

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Twitter: https://twitter.com/MicheleDIgnazi0

Biografia in rima scritta dalla 4a elementare di Pentone/Taverna 
Progetto Gutenberg 2014

Un giorno d’inverno, durante l’intervallo,
la maestra ci disse che avrebbe letto un libro da sballo.
“Storia di una matita” s’intitolava
e già la nostra fantasia libera volava.

Così un pomeriggio, in silenzio assoluto,
un nuovo autore abbiamo conosciuto.

Qualcuno di noi già si chiedeva trepidante
se il nostro autore somigliasse a Dante.
Accattivante, affascinante, elegante?
Come sarebbe stato il nostro scrittore ammaliante?

Aveva quindici anni, quando in bicicletta
andava su e giù come una saetta.
Le montagne del Pollino un dì si mise a scalare
e per tutti un grande corridore poteva diventare.

Ma il suo destino fu sicuramente diverso
perché adesso è conosciuto in tutto l’universo.

Lui ama la natura,
da lei apprende molto,
ama cercare funghi nel sottobosco folto.

Adora molto il mare,
ma non sa pescare
però il suo desiderio è quello di imparare.

Intanto, sul mare dalle acque invitanti,
utilizza una canoa dai colori sgargianti.

Un’altra cosa che dovete sapere
è che frequentava la scuola con piacere.

A due anni in America se ne andò
e lì l’asilo frequentò.

Ad Athens, Ohio, viveva
e tanti amici aveva.
Africani, messicani, indonesiani, palestinesi e cinesi,
per poi ritornare dai suoi amici calabresi.

L’asilo americano era molto strano:
ginnastica si faceva
e durante i pasti il latte si beveva.

La notte, che spettacolo,
avveniva un gran miracolo:
le lucciole splendevano
mentre di notte si accendevano.

Poi, tornato al suo paese,
si accorsero che parlava solo la lingua inglese.
Ma, caso molto strano,
ci mise poco ad imparare l’italiano.

A scuola aveva molta fantasia
ma la maestra, con una strategia,
cercava sempre di mandarla via

senza capire, invece, che …
LA FANTASIA E’ LA COSA PIU’ BELLA CHE C’E’!

Amava volare così tanto con la fantasia
che un giorno fece anche una follia.

Nel giardino della scuola si mise a scavare
perché il tesoro di Alarico voleva trovare.
Scavando, scavando una medaglia trovò
e il giorno dopo, trionfante, a scuola andò.

Ma, ahimè, grande delusione,
era solo una medaglia di cartone.

Un’altra cosa che gli piaceva fare
era giocare, giocare e ancora giocare.

E così ogni pomeriggio giocava con piacere
con gli amici del suo amatissimo quartiere.

Figurine, biglie, calcio, nascondino
e alla fine, dalla signora Maria un bel panino.

Sapete, poi, cosa gli piaceva fare?
Con i suoi genitori per l’Europa viaggiare.

Così un gran viaggiatore diventò
e una valigia con lui sempre portò.

Adesso è cresciuto
e scrivere libri ha voluto.

Per lui la vita è un gioco coinvolgente
da prendere, però, molto seriamente.

Ma noi adesso non vi vogliamo più annoiare
e solo un grande augurio gli vogliamo fare:
scrivi tanti libri e facceli amare
così noi continueremo a sognare.

E con le ali della fantasia
CI AIUTERAI A CRESCERE SEGUENDO LA GIUSTA VIA!

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