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In gita verso il futuro

Care insegnanti, cari insegnanti,

anche quest’anno ci incontreremo alla Città dei Ragazzi per il “B-Book Festival. Un mondo di arte e letteratura per bambini e ragazzi”.
Siamo arrivati alla 5a edizione e ci sentiamo di dire che è una bella conquista collettiva, un motivo di bellezza e di poesia per la nostra città, che ci auguriamo possa crescere sempre di più.
Quest’anno il tema del festival sono le città, raccontate nelle loro tante sfumature.
Le città dei libri e dei bambini, per iniziare: le città dove i bambini leggono, dove hanno spazi per giocare, per pensare, per crescere e far fiorire le domande giuste.
Ma anche le città invisibili e quelle capovolte. È una delle grandi capacità dei bambini, capovolgere il punto di vista, rovesciare il mondo. Ed è uno dei tanti possibili stili che la narrativa per ragazzi spesso offre: regalare un nuovo sguardo, agli adulti più che ai bambini.
Le città sono anche luogo di arrivo e di partenza, hanno sempre a che vedere con i viaggi e le migrazioni. Uomini e donne hanno sempre avuto curiosità per l’altrove.
Vorremmo che ci fosse una riflessione sul rapporto tra le città e gli alberi, tra i palazzi e la natura, un equilibrio fragile, ma che può e deve essere raggiunto, deve diventare simbiosi, per migliorare la vita di chi vive nelle città.
Infine, le città sono culla naturale di storie e di avventure, fonte e ispirazione per tanti nuovi libri, che devono essere ancora scritti (e letti!).

Prendendo spunto da un racconto di Gianluca Caporaso illustrato da Sergio Olivotti, che saranno due dei tanti ospiti del festival, vorremmo incoraggiarvi a scrivere, insieme ai bambini e alle bambine delle vostre classi, un racconto sulla vostra città o sul vostro paese o, in alternativa, un breve pensiero o uno slogan sul tema, da poter poi condividere con tutta la comunità del festival.
Un racconto, una frase, un pensiero a metà tra realtà e immaginazione, sul passato, sul presente, ma soprattutto sul futuro dei luoghi che abitate.
Per questo abbiamo pensato di nominare l’iniziativa “In gita verso il futuro”.

I contributi (scritti a mano o digitati sul Pc) potranno essere inviati per e-mail a staffbbook@gmail.com, così da inserirli sul sito di “B-Book” ed essere affissi nei luoghi del festival, ovvero negli spazi del Chiostro di San Domenico o nella Città dei Ragazzi di Cosenza. Oppure potrete consegnarli a mano, quando parteciperete agli incontri. C’è tempo fino al 29 marzo 2019!

Non vediamo l’ora di incontrarvi!
Per rendere questo appuntamento primaverile ancora più ricco di significati e per fare in modo che “B-Book” sia una grande e incredibile storia per chi, come voi, non smette mai di sentirsi cittadini del mondo.

Cosenza, la città senza cose
di Gianluca Caporaso

C’era una volta Cosacco, ovvero la città con un sacco di cose.
Si narra che i suoi abitanti discendessero da una compagnia di mercanti sistematasi in terra di Calabria. Lì, questi uomini senza quiete nelle scarpe, per mettere a riparo le ricchezze inestimabili accumulate nei commerci di mezzo mondo, alzarono mura, costruirono case e fondarono la loro città.
Cosacco aveva case piene di ripostigli e ripostigli stracolmi di cose. Aveva strade piene di cassonetti dell’immondizia da svuotare almeno sei volte al giorno.
In casa ognuno aveva il suo televisore e ognuno cucinava la pasta nel suo pentolone.
Chi invece usciva, pur di portare con sé quante più cose possibili, girava tirandosi dietro enormi valigie. E quando le valigie non bastarono Cosacco si riempì di portabagagli, enormi auto e magazzini.
Grazie alle loro esagerate ricchezze gli uomini e le donne di Cosacco si sentivano al sicuro e soddisfatti. Liberi da ogni fastidioso contatto o inutile relazione con gli altri.

 

Per tutti, però, arriva il momento in cui il troppo d’improvviso diventa niente e la vita

rivela cose più importanti di quelle possedute. Tutto ciò accadde anche per Cosacco.

 

Alla fine di un inverno insolitamente lungo e tedioso esplose una primavera incredibile, straordinaria, fuori da ogni immaginazione e il ritorno dei fiori incantò così tanto gli abitanti da costringerli ad aprire le finestre, spalancare i portoni, uscire dalle case e dalle solitudini per inseguire il profumo di una margherita o la libertà di un papavero.
Fu così che, dopo tanto tempo, le persone si ritrovarono in strada e iniziarono a guardarsi negli occhi. Tornarono a parlare e a emozionarsi.

L’esperienza fu talmente entusiasmante che pur di avere una scusa per rivedersi, cominciarono a organizzare concerti dimenticando di portare gli strumenti e uscite alle giostre senza verificare se in città le giostre fossero arrivate davvero; pur di stare insieme bandirono tornei di calcio senza palloni e marce della pace anche in anni privi di guerre.

Quanto alle montagne di cose di cui si erano circondati, i cosacchi le misero da parte e la clamorosa notizia fece il giro del mondo.
Alcuni quotidiani internazionali, con l’esagerazione tipica del mondo giornalistico, titolarono: COSACCO non ESISTE Più! È NATA COSENZA, LA Città SENZA COSE!

Che fosse un’esagerazione fu chiaro a tutti… tutti però finirono per chiamarla Cosenza.

Da quel giorno i cosentini si misero a insegnare la semplicità, una materia con cui si impara che la parola “poco”, spesso, vale più della parola “molto” e la parola “nostro” vale sempre più della parola “mio”.

La storia potrebbe finire qui, ma Gianluca Caporaso aggiunge una postilla, che io ho liberamente modificato così.

I cosentini poi, per non perdere più lo spirito dei legami, inventarono le giornate di B-Book.
Nei primi giorni di primavera, nelle piazze più belle della città, stendono a terra sacchi e tappeti. Quindi si mettono in cerchio e stanno zitti fino a quando qualcuno trova le parole per rompere il silenzio e cominciare a raccontare.
Nelle giornate di B-Book i racconti rinforzano i legami e i legami portano i cosentini in gita verso il futuro.

Cosenza, 23 gennaio 2019

Il co-direttore artistico del B-book Festival
Michele D’Ignazio

Scarica la lettera ai Dirigenti Scolastici

Scarica il Programma completo del Festival

Scarica la scheda di adesione per le classi

Scarica la lettera di invito ai docenti (In Gita verso il futuro)

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